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Antille olandesi.

Unità amministrativa autonoma (800 kmq; 191.311 ab.) dei Paesi Bassi comprendente cinque isole, due delle quali situate di fronte alla costa venezuelana (Curaçao e Bonaire) e le altre appartenenti alle Piccole Antille (Saba, Saint-Eustatius e Saint-Martin, quest'ultima solo per metà olandese). Capoluogo: Willemstad. Il sovrano dei Paesi Bassi è rappresentato da un governatore. Il potere esecutivo spetta al Consiglio del Governo, quello legislativo a una assemblea di 22 membri eletti a suffragio universale ogni quattro anni. Moneta: fiorino delle A.O. Lingua ufficiale: olandese; la maggior parte della popolazione, tuttavia, parla il papiamento, lingua creola formatasi dalla fusione di elementi spagnoli e portoghesi. Religione: cattolica. • Econ. - Si basa sull'agricoltura (sisal, divi-divi, arance, limoni, patate, banane, canna da zucchero, cotone, aloe), sulla raffinazione del petrolio venezuelano e messicano (raffinerie di Curaçao), sul turismo. Ma nella rivolta erano presenti anche i dirigenti del movimento Black Power, di chiara ispirazione statunitense, il che dimostrò come nuovi motivi di origine razziale erano presenti nella lotta politica delle isole. Ma nella rivolta erano presenti anche i dirigenti del movimento Black Power, di chiara ispirazione statunitense, il che dimostrò come nuovi motivi di origine razziale erano presenti nella lotta politica delle isole. • St. - Nel 1634 gli Olandesi si appropriarono di Curaçao e Bonaire, che divennero così le loro prime basi caraibiche fisse. In poco tempo si tramutarono in colonie estremamente floride e il più attivo traffico tra l'Europa e le Indie Occidentali nel XVII secolo fece capo a Curaçao. Negli anni seguenti, gli Olandesi occuparono anche Saint-Martin, Saint-Eustatius e Saba. Dopo il referendum del 19 novembre 1993, che mantenne Curaçao nella Federazione, con il 74% dei voti, il Governo, favorevole all'autonomia, si dimise e il nuovo Partito della Ristrutturazione Antillana di Miguel Pourier (originario di Bonaire) vinse le elezioni legislative. Saint-Eustatius è chiamata anche Statia, principale porto dei Carabi nei tempi passati, fu vera piattaforma girevole per il commercio tra le Antille, l'America e l'Europa. Priva di spiagge e di porti, Saba è sempre stata di difficile accesso e nel passato, per difendersi, gli abitanti dell'isola facevano rotolare grandi massi sulle navi in arrivo. Bonaire, diversamente dalle altre isole dell'arcipelago, ha una vera vocazione ecologica; nel corso del 1993, l'Unione Patriottica di Bonaire, contraria all'introduzione di un'imposta di consumo dell'8% e a un vasto programma di ammodernamento albergiero, rimise in discussione la propria partecipazione al Governo centrale di Curaçao. Nel 1993, a Saint-Martin (isola in "condominio" tra Francia e Paesi Bassi), fu arrestato per malversazione l'ex governatore Claude Watley, che aveva detenuto "ufficiosamente" il potere dal 1951 al 1991. Nel 1992 il Governo de L'Aja decise di mettere sotto tutela il Consiglio di Saint-Martin, segnato da numerosi casi di corruzione: l'isola era infatti diventata centro del traffico della droga e rifugio di mafiosi. Nell'ottobre del 1994 Saint-Martin e le isole di Saint-Eustatius, Saba e Bonaire, scelsero di votare contro l'indipendenza preferendo rimanere nella Federazione delle Antille Olandesi guidata dal primo ministro Miguel Pourier.